EFFETTI DEI FUOCHI ARTIFICIALI E SIMILI EVENTI SUGLI ANIMALI

Dott. Enrico Moriconi
Medico Veterinario
Consulente etologia e benessere degli animali
Già Garante per i diritti degli animali della Regione Piemonte

Effetti dei fuochi artificiali e simili eventi sugli animali

Da tempo si è sollevata l’attenzione delle conseguenze dei rumori sugli animali.

Molto ci si è occupati dei fuochi artificiali, intendendo non solo quelli pubblici, in occasione delle celebrazioni festive, ma anche quelli definibili privati, fatti dai cittadini.

Gli studi hanno rilevato come i rumori inattesi e anomali, in genere, influiscano sulle condizioni di benessere degli animali, generando stati di stress, in quanto creano un ambiente con negatività molto critiche e sovente insuperabili.

Si ricordano, tra i molti disponibili, i lavori di Hetts[1], Hite[2], Beerda[3] e Houpt[4], che confermano l’effetto negativo dei rumori sulle condizioni di vita dei cani.

I cani e i gatti hanno una capacità uditiva molto più ampia degli esseri umani verso le alte e le basse frequenze, tanto che ad esempio gli ultrasuoni sono usati nell’educazione dei cani, a conferma della particolare sensibilità; gli animali sono pertanto più sensibili alle variazioni violente dei suoni.

Poiché il rumore interviene nel modificare in negativo le condizioni degli animali, i rumori forti e improvvisi provocano conseguenze più impattanti e soprattutto sono segnali di allarme che spaventano gli animali, sconvolgendone l’omeostasi ovvero l’equilibrio individuo/ambiente e causano uno stato di stress.

I fuochi artificiali producono rumori forti, improvvisi ed esplosivi e hanno un effetto negativo anche sulle persone, soprattutto si possono osservare le reazioni dei bambini che possono spaventarsi anche se sono attratti dallo spettacolo luminoso; per gli animali la tipologia dei rumori agisce con molta forza e non esiste neppure la compensazione dello spettacolo per cui il rumore forte ed esplosivo non viene interpretato, e in parte compreso, ma percepiscono solamente l’effetto prodotto sull’apparato uditivo e sulla psicologia, per cui l’impatto è violento.

La reazione conseguente è dettata dal comportamento etologico di paura, come avviene per ogni animale di fronte ad un evento non compreso e la risposta è notoriamente basata sul riflesso “fuggi o combatti” e per i rumori forti, che non sono riferibili ad una motivazione individuabile o visibile, la risposta è la fuga oppure uno stato di forte ansia se non è possibile sottrarsi, come avviene per i cani costretti in casa; ansia che si manifesta con tipici segnali quali l’ansimare o il muoversi convulsamente nell’abitazione.

La paura agisce a livello psicologico per cui in caso di fuga questa è incontrollata e il ripetersi successivo degli scoppi disorienta gli animali molti dei quali perdono l’orientamento, anche animali di famiglia possono scappare e non ritrovare più l’abitazione da cui sono fuggiti.

La paura è un importantissimo fattore di difesa attiva/passiva da parte degli animali. La tutela del corpo si basa evidentemente sulla percezione degli attacchi che possono metterne a rischio l’incolumità e pertanto ogni variazione improvvisa viene recepita come un pericolo che scatena un comportamento di reazione. Il rumore è un segnale importante che gli animali associano al potenziale pericolo ambientale, più di quelli visivi perché la loro sensibilità uditiva segnala un pericolo proveniente anche da molto lontano. Se il rumore cessa, l’animale ritorna ad uno stato di calma ma se lo stimolo si ripete, rimanendo ugualmente intenso, la reazione diventa sempre più alta e conseguentemente le risposte saranno più forti e incideranno profondamente sulla psicologia dell’animale, fino a portare alla prevalenza dell’attività dettata dalla paura su ogni altra sua azione; così originano comportamenti ossessivi e ripetuti che sono alla base delle fughe incontrollate come le ansie e le deambulazioni prolungate.

La paura prolungata dei fuochi artificiali supera ogni altro stimolo sensoriale, impedisce di mettere in atto i normali collegamenti mentali e non permette di adottare strategie di comportamento che non siano il tentativo di allontanarsi dallo stimolo negativo.

La paura causa l’impossibilità di adottare scelte basate sull’analisi della situazione al fine di individuare la risposta migliore e genera uno stato di confusione mentale per cui l’unica scelta è l’allontanamento dalla fonte del rumore, cioè dal danno percepito.

Se l’animale è confinato nell’abitazione e la spinta all’allontanamento impedita, le reazioni testimoniano il tipico conflitto tra bisogno di combattere le negatività, nel caso fuggendo, e l’impossibilità di farlo, scatenando così uno stato di forte stress che si manifesta con ansia e deambulazione ripetuta. Proprio queste reazioni sono state confermate da apposite ricerche che hanno registrato i comportamenti degli animali in occasione di spettacoli pirotecnici.

Ad esempio Sarah Gähwiler[5] e collaboratori hanno studiato il comportamento dei cani e dei gatti sulla base delle videoregistrazioni dei proprietari confrontandole con atteggiamenti in assenza dei fuochi. Come risultato hanno rilevato la manifestazione del comportamento di ansimare e di locomozione, esattamente come si può attendere da una manifestazione di paura. È notevole che si rilevino atteggiamenti di stress definibili attivi, ansimare e deambulare, mentre non significativi sono risultati quelli “passivi” come il leccarsi il naso o sbadigliare.

Dale[6] e collaboratori hanno condotto una ricerca chiedendo ai proprietari di cani di descrivere il comportamento dei propri animali, sempre in occasione di spettacoli pirotecnici pubblici; i riscontri hanno confermato alcuni elementi quali una risposta significativamente più alta dei cani rispetto ai gatti, così come i cani hanno mostrato segni di sofferenza attiva mentre i gatti erano orientati per una resistenza passiva rispondendo con il nascondersi, conformemente alla loro etologia. Nelle conclusioni gli autori sottolineano che un tempo più lungo della risposta di paura degli animali può comportare un impatto negativo sul benessere psicologico dell’animale a lungo termine. Come nota a margine si rileva che una grandissima maggioranza dei partecipanti alla ricerca, pari all’83 per cento ha sostenuto con forza il divieto di vendita di fuochi d’artificio a uso privato, anche coloro che non avevano animali.

I cani possono adottare però anche atteggiamenti di fuga, qualora lo possano fare, e le scelte conseguenti risultano essere pericolose; possono, ad esempio, lanciarsi da un balcone, procurandosi un danno ingente ma potrebbero rimanere incastrati in un’apertura sufficiente solo al transito della testa per cui, continuando spingere, nel tentativo di sottrarsi al rumore, potrebbero provocarsi lesioni molto gravi. Se sono all’esterno e in qualche maniera trovano modo di scappare, possono andare incontro a danni a se stessi nonché creare incidenti automobilistici con conseguenze variamente pericolose e dannose.

Gli effetti dei fuochi artificiali coprono un areale molto vasto poiché i cani percepiscono suoni da distanze molto grandi, per cui le conseguenze si possono osservare anche in ambiti non direttamente interessati dagli spettacoli, fattore che va considerato con attenzione poiché l’indurre la fuga dei cani, ad esempio, può avvenire in aree non prossime alle manifestazioni.

I cani e i felini reagiscono agli scoppi determinati dai fuochi artificiali in modo individuale, non è una risposta generalizzata, infatti secondo la ricerca di Dale e collaboratori non tutti i cani hanno gli stessi comportamenti però certamente fenomeni di ansia e deambulazione nonché tentativi di fuga segnalano uno stato di forte stress che per definizione è causa di sofferenza. Quando i gatti rispondono cercando un rifugio, denunciano anch’essi forte stress e sofferenza.

Si deve rimarcare che la durata degli spettacoli prolungata nel tempo induce forti turbamenti psicologici che possono alterare l’omeostasi al termine della manifestazione con conseguenze che si ripercuotono nel tempo.

Nel complesso, come confermano le ricerche sul campo, si può affermare che gli spettacoli pirotecnici causano situazione di forte stress e sofferenza per i cani e i felini domestici.

Per l’avifauna la scelta obbligata è la fuga. Gli uccelli non hanno il senso della tana come i mammiferi o altre specie: il nido non ha una funzione di rifugio ma serve solo nel momento riproduttivo e viene abbandonato quando i piccoli imparano a volare.

Un altro carattere etologico degli uccelli è l’abitudine a raggrupparsi insieme nelle specie gregarie, come fattore difensivo. Anche per l’avifauna il rumore svolge un ruolo di allarme, tanto che spesso i rumori sono utilizzati per allontanare animali indesiderati.

Questi elementi giocano un ruolo essenziale nella risposta ai rumori forti, in quanto l’unica risposta possibile è quella della fuga.

Non avendo un possibile luogo di rifugio la fuga è dispersiva, anche perché sottostanno allo stesso genere di stimolazioni dei mammiferi, ovvero paura incontrollata, disorientamento, incapacità di equilibrio e calma, sensazioni tanto più intense quanto più il segnale rumoroso si ripete in tempi brevi provocando una somma di percezioni negative.

Sulla fuga influisce anche la tipologia gregaria per cui quando il rumore degli scoppi viene percepito da un gruppo di uccelli appollaiati insieme nelle ore notturne il panico contagia tutti gli individui e nello stesso tempo aumenta l’effetto provocato. Infatti le ricerche hanno dimostrato da tempo che gli uccelli sono in grado di provare stati di stress e lo stress è un modo di reagire che si propaga all’interno dei gruppi di animali, trasmesso dai segnali vocali di allarme.

I fuochi artificiali provocano nell’avifauna il fenomeno della fuga che nei gruppi di volatili assume caratteri di generalità coinvolgendo tutti gli individui e la quantità accresce la confusione per cui conseguentemente aumenta il disorientamento e la difficoltà a individuare eventuali ostacoli; è così molto alta la possibilità che nel volo gli animali si schiantino contro ostacoli, o tra di loro, procurandosi gravi danni.

Per gli uccelli anche l’effetto delle luci è deleterio: se i cani e i felini non hanno una visione facile verso le luci, alte sul piano del loro orizzonte, diverso è il caso degli uccelli, dotati di una visione migliore dei mammiferi, che sono disturbati dalle luci violente facilmente visibili alla loro altezza.

Nel caso degli uccelli si deve considerare che la maggioranza delle specie sono diurne e non è loro abitudine volare nottetempo; il volo di notte, dunque, accresce il loro disorientamento peggiora la situazione e aumenta il rischio di imbattersi negli ostacoli.

Gli uccelli sono colpiti da entrambe le caratteristiche tipiche dei fuochi artificiali, il rumore forte e le luci violente.

Poiché, per ovvi motivi, gli spettacoli pirotecnici privati o pubblici avvengono nottetempo, l’analisi del fenomeno non è facilissima; in Belgio uno studio ha utilizzato per tre anni consecutivi radar metereologici per analizzare il comportamento degli uccelli durante gli spettacoli di Capodanno. (Birds fled en mass from new year’sevefireworks)[7]

Si è constatato che migliaia di uccelli hanno preso il volo durante gli eventi, con voli che hanno avuto una durata fino a 45 minuti e con picchi di altezza di 500 metri.

I risultati confermano le risposte di allarme degli uccelli ai fuochi artificiali e segnalano quanto sia alto il segnale di stress, che si prolunga anche dopo il termine della manifestazione richiedendo un tempo considerevole prima che gli animali riacquistino tranquillità, uno stato di omeostasi.

Analoghe ricerche sono state effettuate in Australia

Il Capodanno 2021 a Roma ha visto un numero elevatissimo di uccelli rinvenuti morti il giorno successivo e il fatto è stato ripreso dagli organi di stampa di molti paesi, europei ed extra europei.

In conclusione si constata che le conseguenze dei fuochi artificiali per gli animali sono divenuti oggetto di analisi anche a causa della sensibilità crescente nelle popolazioni verso gli animali, come dimostrano studi effettuati in varie nazioni e ugualmente notizie di stampa che si occupano degli stessi argomenti.

Le conoscenze attuali sull’etologia e il comportamento degli animali non lasciano dubbi sulle risposte e non deve stupire che le attenzioni si indirizzino sulle specie i cui comportamenti sono più facilmente visibili, cioè i cani e i felini domestici assieme ai volatili, animali che condividono la vita familiare e gli ambiti urbani.

Alcuni fattori si può dire siano accettati universalmente e confermati dalle ricerche scientifiche.

In primo luogo sono state documentate le risposte alla paura da parte delle varie specie animali quando percepiscono segnali di pericolo e il suono riveste un ruolo importantissimo di allarme per gli animali, soprattutto perché, date le loro capacità uditive, sono allertati da molto lontano.

Così rumori violenti ed esplosivi ripetuti producono uno stimolo di paura molto intenso e incontrollabile che suscita comportamenti nei cani di difesa attiva con forme di ansia e pacing, deambulazione ossessiva, ma anche tentativi di fuga che possono sfociare in cadute dal balcone o incidenti stradali. Le manifestazioni sono sintomi espliciti di stress e quindi di sofferenza.

Anche i gatti possono, seppure in misura minore dei cani, soffrire le conseguenze dei rumori forti dei fuochi artificiali dimostrando le caratteristiche della difesa passiva, cioè tendere a rintanarsi. Anche la loro reazione indica stress e pertanto sofferenza.

Studi appositi hanno rilevato il comportamento alterato in un numero significativo dei cani e dei gatti in concomitanza degli spettacoli pirotecnici.

Nel complesso, come confermano le ricerche sul campo, si può affermare che gli spettacoli pirotecnici causano situazione di forte stress e sofferenza per i cani e i felini domestici.

La reazione dell’avifauna è la fuga incontrollata non avendo, date le tipiche forme di vita, la possibilità di ricorrere a un rifugio quale non è il nido che serve unicamente per allevare la prole prima del volo. Le risposte degli uccelli vedono coinvolti molti individui che, vivendo in gruppo, abbandonano tutti insieme i siti dove sono appollaiati, aumentando a dismisura confusione e disorientamento, come la possibilità di urti contro ostacoli o fra uccelli stessi che facilmente provocano ferite gravi e la morte.

Il comportamento è stato studiato in alcune nazioni europee ed extra europee con l’ausilio di mezzi tecnologici e si è constatato la fuga in massa dell’avifauna in corrispondenza degli spettacoli pirotecnici.

Si è ugualmente constatata la morte di numerosi uccelli i giorni successivi alle manifestazioni don fuochi artificiali.

Anche negli uccelli la paura indotta dagli spettacoli pirotecnici è causa di forte stress e quindi di sofferenza.

Sia per gli animali domestici familiari sua per l’avifauna, gli effetti dei fuochi artificiali si ripercuotono a grandi distanze rispetto al luogo dove vengono effettuati e pertanto le negatività si rilevano in ambiti territoriali ampi.

Complessivamente i fuochi artificiali sono causa della perdita dell’omeostasi degli animali coinvolti e generano un comportamento fortemente alterato con elevatissimo grado di stress e quindi di sofferenza, sicuramente dimostrabile negli animali familiari, gatti e cani, e nell’avofauna.

Una parte sempre più ampia della popolazione, attenta alle problematiche degli animali, richiede la sospensione di questi eventi o almeno di organizzarli con il minor impatto acustico, esattamente come rilevato dalla ricerca di Dale, ricordata in precedenza, che ha constatato che la maggioranza degli intervistati si è espressa per la sospensione di questi spettacoli, anche se non convivevano con animali.

 

Dott. Enrico Moriconi
Medico Veterinario
Consulente etologia e benessere degli animali
Già Garante per i diritti degli animali della Regione Piemonte

 

[1]Hetts  S., Clark J.D., Calpin J.P. Arnold C.E. Mateo J. M. , 1992, Influence of Housing conditions on beagle behaviour. Applied Animal Behaviour Science, 34: 137-155

[2]Hite M., Hanson H.M., Bohidar N.R., Conti P.A., Mattis P.A. Effect of cage size on patterns of activity and health of beagle dogs. 1999 Lab. Anim. Sci. 27 (1) 60-64;

[3]Beerda B., SchilderM.B.H.,van Hoff J.A.R.A.M., de Vries H.W. Manifestations of chronic and acutre stress in dogs” Applied Animal Behaviour Science 52 (1997) 307-319

[4]K.A. Houpt, Il comportamento degli animali domestici, ed. Emsi, 2000).

[5]Sarah Gähwiler, Annika Bremhorst, KatinkaTóth & Stefanie Riemer Fear expressions of dogs during New Year fireworks: a video analysis  Scientific Reports volume 10, Article number: 16035 (2020) 29.09.2020

[6]AR Dale, JK Walker, MJ Farnworth, SV Morrissey&NK Waran “A survey of owners' perceptions of fear of fireworks in a sample of dogs and cats in New Zealand, Pages 286-291, Published online: 16 Feb 2011

 

[7]https://www.researchgate.net/publication/223958228_birds_flee_en_mass_from_new_year’s-eve_fireworks